03 Mar
03Mar

Prima dell’occupazione nazista, a Varsavia vivevano 400.000 ebrei, la seconda comunità più grande del mondo dopo New York. Dal 1940, l’area in cui erano concentrati gli ebrei venne divisa in “piccolo” e “grande ghetto”. 

Tra morti per fame, malattia, deportazioni, un numero indefinito di ebrei morì. Della Varsavia ebraica, quasi tutto venne raso al suolo. Lungo il confine dove correva il muro costuito dai tedeschi, ci sono delle scritte in ghisa murate nel marciapiede. Per ricordare la Varsavia degli ebrei e non dimenticare quello che è stato, è stata creata una Via della Memoria segnata da 16 blocchi di granito e dal Monumento agli eroi del Ghetto che rappresenta uomini, donne e bambini che lottano tra le fiamme e una fila di ebrei verso il campo di concentramento. Del vecchio ghetto restano in piedi solo alcuni palazzi in Via Prozna: lasciati in rovina, così come li hanno ridotti i tedeschi, sulle facciate hanno le gigantografie di ebrei che vivevano nel ghetto e sono stati uccisi dai nazisti.

Commenti
* L'indirizzo e-mail non verrà pubblicato sul sito Web.